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Le Vostre Riflessioni


da Carlo

Dov’è la Felicità ?
Gli uomini una volta erano troppo felici, ma se fossero stati sempre felici, non avrebbero avuto bisogno di credere e cercare pace nella fede…
Allora gli Dei decisero di nascondere la felicità… Dove nasconderla… in fondo al mare?
No, gli uomini sono intelligenti, troveranno il modo per attraversare gli abissi e la troveranno… nel cielo?
No, prima o poi troveranno il sistema per volare e solcare il cielo e lo spazio, la troveranno anche lì… 
allora, nascondiamola dove non la troveranno mai: nel loro cuore, lì non la cercheranno… 
guardiamoci dentro e continuiamo a cercare…
​Buona notte e buon risveglio... 💗
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da Grazia

Vorrei ma non riesco”: la paura di fallire
Capita di sentirlo dire spesso dai ragazzi (e in genere) che non riescono a frequentare l’Università, che lasciano la scuola, che hanno paura di inviare un curriculum, che hanno timori ad allacciare relazioni e che non riescono a sostenere un colloquio di lavoro.
Di solito sono persone molto intelligenti ma che non se lo riconoscono, che avvertono la pressione sociale ma si sentono in qualche modo “privati e provati” dal loro stesso sentire, da quella che spesso viene “qualificata”  come mancanza di volontà.
Entra prepotente il tema del giudizio:
“se fossi più intelligente”
“se mi fossi impegnato di più”
“se avessi scelto un altro percorso”
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… e così si può andare avanti …  anche nel lavoro e nella Vita (e relazioni) di tutti i giorni.
Il giudizio (o meglio l’auto-giudizio) in questo frangente tende ad avere due conseguenze:
o da un lato blocca ogni iniziativa perché ci si ferma al giudizio e non si pensa alle ipotetiche ragioni
o dall’altro dà l’illusione del controllo come se si pensasse che, se abbiamo la forza di resistere e reagire, allora saremo in grado di trasformarci nell’<io di successo> e i problemi svaniranno così come sono arrivati.
Cosa fare allora quando il nostro presente è messo in così forte discussione perché non si riesce a fare quel “qualcosa”?
Bisogna iniziare dall’ammettere che la difficoltà è nell’ambito dell’autostima.
Facilmente si rimane ancorati all’idea del “me stesso passato” e anche il contesto sociale tende a identificarti con quello che di “di te” ha conosciuto o che è riuscito a vedere (… ma CIASCUNO DI NOI È MOLTO DI PIÙ di quanto gli altri siano in grado di vedere).
L’essere umano è un progetto in continua evoluzione e, come tale, va nutrito ed interpretato.
La paura del fallimento non va giudicata ma piuttosto capita … e mettersi fretta è controproducente perchè nella costruzione dell’identità bisogna saper aspettare di raggiungere la fiducia nelle proprie capacità … e soprattutto, fiducia di continuare a “provare”.

da Rossella

La Validazione delle emozioni: un'arma potente per il bene collettivo ...
Abbiamo spesso inconsciamente paura di validare le emozioni, o perché abbiamo paura di essere trascinati dalle emozioni stesse, o perché non le abbiamo capite, o perché confondiamo la validazione con l’approvazione, sono 2 cose diverse.
Possiamo validare lo stato d’animo di una persona senza validare il comportamento legato ad esso.
Per esempio, possiamo validare la rabbia o la tristezza, ma non validiamo la mancanza di studio, un comportamento aggressivo, ecc. quale conseguenza delle emozioni provate. La validazione migliora i rapporti e riduce l’intensità dei conflitti e delle emozioni; dimostra all’altro (e a noi stessi) che lo stiamo ascoltando, che comprendiamo il suo stato d’animo e che non lo stiamo giudicando.
L’auto-validazione significa rendersi conto che, in una particolare situazione, i nostri stati d’animo sono sensati e legittimi. Proviamo a pensare a quelle volte in cui, pur avendo cercato comprensione e rassicurazione nell’altro, ci siamo sentiti svalutati, sbagliati, in colpa, esagerati, ancor più ansiosi, troppo emotivi, capricciosi, non capiti, etc.
Come si è comportato l’altro o quali parole ha usato che non ci sono state per niente di aiuto o addirittura hanno peggiorato la situazione? Spesso, la sensazione di impotenza, di non sapere bene come confortarsi e/o aiutare l’altro o la nostra stessa difficoltà nell’entrare in contatto con emozioni dolorose (come un senso di colpa), spinge a ricercare e proporre immediatamente soluzioni capaci di risolvere il problema e distanziare l’altro (e se stessi) dall’emozione spiacevole in corso. L’invalidazione, che sia intenzionale o no, comunica all’altro che, in una particolare situazione, i suoi stati d’animo, i suoi pensieri e le sue azioni non hanno senso, sono “stupidi o frivoli o eccessivi” e non valgono quindi il tempo, l’interesse o il rispetto: … evvabbè ! … fai così: digli che … … vedrai che passa ! … sai quante cose sono capitate a me ? … eppure eccomi qui ! …non ci pensare !…oppure che, in risposta al comunicare un nostro stato d’animo, l’interlocutore abbia cambiato discorso? … dici sempre così e poi non lo fai mai … non sono queste le cose importanti … pensa a quanti non hanno neppure da mangiare … per così poco, fai questa scenata … dovresti invece … non devi (o non devo) essere triste o deprimerti ! … sei un adulto e ti devi prendere le tue responsabilità … sono altre le cose per cui ti devi arrabbiare (o mi devo arrabbiare) ! … il fatto che sei contento, non ti permette di saltare sul letto o distruggermi la stanza …
Proviamo, ora, a pensare a quando, dopo aver comunicato a qualcuno le nostre emozioni spiacevoli, anche attraverso un comportamento non proprio adeguato, ci siamo comunque sentiti compresi, accolti e, di conseguenza, più calmi.
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Cosa è successo?
Come ha reagito l’altro di fronte alla nostra condivisione?
Quali parole ci sono state di conforto? Quale atteggiamento c’è stato da parte dell’altro?
Quando siamo validanti, comunichiamo all’altro sofferente (che stà vivendo una situazione di disagio) o che prova particolare eccitazione e contentezza (abbastanza tipico nella disregolazione emotiva), che le sue emozioni hanno un senso, valgono, vanno bene, sono comprensibili (non si giudica e non si approvano i comportamenti) … e che altrettanto, qualcosa che per l’altro è importante, anche se per noi non lo è, non diminuisce la sua importanza e la conseguenza emozionale che può produrre. … si sente quanto è importante per te riuscire… caspita, ha perso proprio quel bracciale…ci tenevi così tanto …  capisco quanto è doloroso e quanto ti faccia arrabbiare … devi sentirti proprio molto arrabbiato, deluso, frastornato e confuso per non riuscire … come posso aiutarti ? … mi sono spesso sentito anch’io impotente e capisco quanto sia difficile e frustrante questa situazione … continuare a … so che ci tenevi tanto … e immagino cosa provi a rinunciare … se non vuoi parlare ora, è normale … quando te la senti ti ascolto … … io sono qui se vuoi parlare, a me interessa sapere cosa provi, come stai … … si vede proprio quanto sei contento e soddisfatto … ci voleva proprio … sono molto contento anch’io. … mi sento a disagio a passare davanti alla camera e vedere tutto in disordine … lo so che è faticoso e preferiresti stare al computer a giocare, ma se lo fai dopo aver messo in ordine, io saprò cosa mettere in lavatrice (magari proprio il tuo vestito preferito) e tu troverai la tua stanza più accogliente e profumata e non ti lamenterai dell'odore che senti e che ti da fastidio … si vede che ci tieni e che ti stai impegnando … si vede lo sforzo e la fatica che provi … Bisogna stare fermi sul “qui e ora”, senza troppe divagazioni se non funzionali a farti “sentire” presente. … si sta sull’emozione … la causa la si cerca in un secondo tempo. … non si deve sottolineare quante volte è stata detta una cosa, quello che conta è solo il momento. … non ipotizzare soluzioni improvvisate (a meno che ti venga chiesto e solo se ti è possibile ipotizzarle) … cercare piuttosto di sintonizzarsi sulla stessa “dimensione” per riuscire ad abbassare il livello di emozione per poi, con calma, riuscire ad avere un dialogo più lucido e “saggio”.
È necessario non giudicare e assumere una posizione di ascolto attivo, empatico e presente , rispecchiarsi e provare ciò che prova l’altro, identificare l’emozione, nominarla nel comunicare gli aspetti di comprensibilità, validità e saggezza di ciò che l’altro sta provando o nel suo modo di comportarsi. … perché provare emozioni è normale … non è una colpa e non è sbagliato, può sembrare banale, ma rappresenta la base del nostro benessere emotivo.

Da Enrico

IL MONDO DEI SOGNI ... 

Chi non vorrebbe viverci almeno per un giorno ! Ma cosa significa e, ma poi... siamo sicuri di ritrovarci e trovare veramente quello che sogniamo ?
Ci sentiremo sempre Noi o saremo un'altra persona ?
... e COSA sogniamo ?
Quando un sogno si avvera (o così credi)
Quando hai raggiunto quello che non c'era
Quando hai gioito, lottato, sofferto e sperato... credi che il mondo (da sogno) riservi per te serenità e amore.
Ma ti accorgi che non è sempre così... che non puoi dire "cambio vita" senza cambiare te.
​Non devi essere insensibile (indifferente), ma non basta essere sensibile... devi provare a Vivere la tua vita e il tuo mondo... ancora e ancora e ancora... ....perché ci sono sempre cose nuove, ancora da provare, ancora da SOGNARE.!
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​Evasione dalla routine o  costante paura della monotonia o della noia.? ...ci convinciamo che, magari, solo qualche piccola diversa condizione, non sarebbe rinnegare niente e  nessuno...
Ma che sogno avrebbe chi non può avere di che sostenersi...
Ma che sogno avrebbe chi non può studiare...
Ma che sogno avrebbe chi non ha la pace sociale o famigliare... e si sente inutile e profondamente frustrato e solo...
Ma che sogno avrebbe chi è condannato dall'epilogo di una malattia... e non c'è mai un perché...
Ma che sogni avrebbero...


Sogniamo senza credere e volere fortemente che è VIVERE il vero sogno... è nell'essere NOI stessi il significato per realizzare Noi stessi e, magari Noi, così come siamo possiamo essere  IL SOGNO che si realizza per qualcuno... e se sogniamo un cambiamento, anche Noi dobbiamo essere disposti a cambiare.
Sognare, liberando passione e fantasia serve, ci fa crescere ed è bellissimo e se sogniamo il Bene di qualcuno, allora Sognare è vero Amore e Fraterno rispetto ... Il resto viene da sé (anche il cambiamento che da sogno diventa la nuova realtà), e questo non è un BELLISSIMO SOGNO?

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